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VIAGGIANDO E
CURIOSANDO |
A Mozia si trova
l’Efebo rinvenuto a pochi minuti di barca dalle saline di
Marsala. Tutta la provincia trapanese ha restituito reperti
archeologici di grande valore e fascino, dal Satiro di Mazara
del Vallo alle Teste Imperiali
di Pantelleria.
Situata su di una spianata alta circa 30 metri sul livello del
mare, Selinunte
prende il nome dal Selinon, il prezzemolo selvatico. Una città
fondata da coloni di Megara Hyblaea nel VII secolo a.C. Le
guerre fra Romani e Cartaginesi, che colonizzarono la zona,
finirono per distruggere Selinunte, devastata poi da un violento
terremoto, nel secolo X o XI.
A Erice, splendido borgo medievale arroccato sul monte omonimo,
si trova
il Centro Studi Internazionali Ettore Majorana, voluto dal
fisico trapanese Antonino Zichichi, che richiama gli studiosi
più qualificati del mondo.
Una delle perle dell’arcipelago delle isole Egadi è l’isola di
Favignana. Gli abitanti la definiscono “una farfalla sul mare”
per la sua forma, che ricorda
una farfalla adagiata sul blu. Dalla zona del porto di Trapani
verso Marsala
si nota un particolare paesaggio: bianchi cumuli di sale che si
alternano a piccoli corsi d’acqua con varie gradazioni
cromatiche, sono le saline, divenute riserva naturale. |
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Il mito di Erice |
La storia di Erice è legata ai miti di eroi e divinità, dal
presunto fondatore Erice alla madre Venere, fino a Enea ed
Eracle.
Curiose letture simboliche sono state fatte anche della sua
pianta urbana,
perfettamente triangolare: all’interno di una poderosa cinta
muraria, il borgo medievale si dipana in un intrico di vicoli
acciottolati nei quali si aprono varchi e cortili fioriti,
creando uno scenario di grande interesse storico-artistico,
immutato da secoli. Il centro del triangolo è occupato dalla
chiesa di San Pietro, con l’annesso monastero, dove ha sede il
Centro culturale Ettore Majorana, che ogni anno ospita un
importante convegno
scientifico internazionale.
Nel palazzo Municipale, il Museo Cordici espone reperti
archeologici provenienti dalla necropoli ericina, fra i quali
primeggia una testa di Afrodite del IV secolo a.C. Il principale
edificio religioso è la trecentesca chiesa Matrice, presso la
quale si innalza, isolata, la torre campanaria risalente allo
stesso periodo.
All’interno del giardino del Balio svetta il Castello Pepoli,
mentre la rocca sull’estrema punta a sud-est è sormontata
dal Castello di Venere, costruito fra il XII e il XIII secolo
sul sito dell’antico tempio di Venere Ericina.
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