Ci sono luoghi in Sicilia
dove il mito si intreccia e dove l'archeologia testimonia
la vita di antichi popoli e civiltà. Sulla sommità del
Monte San Giuliano , in splendida posizione panoramica su
Trapani, in silenzio tra le nubi, posa la città di Erice.
Erice fu popolata dagli Elimi che vi eressero il tempio
dedicato al culto della dea della fecondità e dell'amore.
I successivi dominatori intitolarono il tempio alle loro
divinità, così i Fenici, vi adorarono Tanit-Astarte, i
Greci Afrodite, i Romani la Venere Ericina.
Sulle rovine del Tempio sorge ancora oggi il Castello di
Venere, fortificato durante la dominazione normanna,
adiacente ai giardini del Balio dominati dalle torri
medioevali.
La città è cinta da mura ciclopiche di impianto Elimo (VII
sec.a.C.) a cui vertici si collocano: il Castello
Normanno; il Duomo o Matrice (1314), che conserva le forme
gotiche trecentesche originarie, con la torre campanaria e
le sue delicate bifore e il Quartiere Spagnolo. Il centro
storico presenta un impianto urbanistico tipico medievale
con piazzette, strade strette e sinuose nelle quali si
affacciano bellissimi cortili fioriti.
Erice accoglie più di sessanta chiese tra cui quelle di
San Martino, San Cataldo, San Giuliano, San Giovanni
Battista. Ogni estate, riecheggiano le musiche medievali
recuperate alla memoria da artisti di fama internazionale
proposte durante la Settimana di Musica Medievale e
Rinascimentale.
Da visitare il Museo Cordici, nel cui atrio si trova
l'Annunciazione di Antonello Gagini, sito nella Piazza
Umberto I.
Erice, sede del Centro di cultura scientifica "Ettore
Majorana", conserva intatto il fascino di antico bordo
medievale animato da botteghe di artigianato tipico: le
ceramiche finemente decorate, i tappeti variopinti tessuti
a mano, i tradizionali dolci a base di mandorla e frutta
candita.
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