L'origine
di Trecastagni è tra le più antiche dei paesi etnei.
Alcuni storici la fanno risalire ai tre accampamenti
romani che sorgevano nel luogo (Trium Castrorum); altri la
collegano con riferimento ai martiri Alfio, Delfio e
Cirino "tre casti agnelli" (tre anime pure) che nel 253
d.C. si sarebbero fermati nel paese nel corso del loro
viaggio verso Lentini; una antica interpretazione, di
origine popolare, ne fa risalire il nome a tre alberi di
castagno che i fratelli martiri avrebbero piantato. Nel
1302, quando in Sicilia imperversò il potere angioino,
tutti gli abitanti della Val di Demone lo riconobbero,
sottomettendosi alla nuova egemonia, tranne gli abitanti
di Trecastagni, Francavilla, Castiglione di Sicilia e di
altri paesi vicini. I trecastagnesi, ribellandosi,
formarono un piccolo esercito, e alleandosi con gli
abitanti dei luoghi limitrofi, affrontarono e batterono i
francesi. Fino al 1640 il territorio di Trecastagni fu
amministrato dal Senato di Catania, per passare poi, nel
1649, ai don Giovanni. Nel XVIII secolo il paese venne
quindi ceduto agli Alliata. Nei moti rivoluzionari del
1837 i trecastagnesi furono i più attivi tra tutti i
cittadini dei paesi etnei a partecipare all'insurrezione.
Un notevole contributo fu dato dai trecastagnesi alla
causa dell'Unità d'Italia, come testimoniato nelle
pubblicazioni dell'epoca.
Trecastagni oggi:
Oggi Trecastagni è una cittadina tranquilla. Vi sono vasti
boschi di castagni, querce e pini, che vengono
intensamente sfruttati. Buone risorse sono la pastorizia e
il commercio, particolarmente attivo in estate, grazie al
movimento turistico. Vi operano piccole industrie.
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