Di antichissime origini,
l'etimologia del suo toponimo, secondo molti storici, si
dovrebbe far risalire ai tre accampamenti romani (trium
castrorum) ubicati in questo territorio; altri lo
collegano a Alfio, Filadelfo e Cirino, i martiri cristiani
che avrebbero sostato qui nel 253 d. C, nel corso del loro
viaggio verso Lentini. Il territorio fu abitato dai Sicani,
come ci tramanda Diodoro Siculo, ai quali si sostituirono
i Siculi. Certa è anche la presenza dei Greci e dei
Romani, quest'ultima confermata dai ritrovamenti
archeologici nella zona del mulino. L'iscrizione
dell'antica campana di Santa Maria della Misericordia
attesta un assetto urbano ben delineato già nel 1302. Fu
uno dei paesi che si ribellò al potere angioino,
organizzando un piccolo esercito, insieme ad alcuni paesi
vicini, e battendo i francesi che, in seguito a questo
episodio, abbandonarono il progetto di conquista.
Amministrato dal Senato di Catania fino al 1640, passò,
nel 1649, ai Don Giovanni e nel '700 venne ceduto agli
Alliata. I trecastagnesi ebbero un ruolo importantissimo
nei moti insurrezionali del 1837, pagandone le conseguenze
nel 1849 con il ritorno del governo reale restaurato,
quando numerosi cittadini furono condannati alle fosse di
Favignana. Un notevole contributo fu dato anche per la
causa dell'Unità d'Italia, come testimoniato nelle
pubblicazioni dell'epoca.
Peculiarità: Particolarmente suggestiva la festa dei SS.
Alfio Filadelfo e Cirino, che si svolge ogni anno a
Trecastagni, il 10 maggio, presso l'omonimo Santuario, una
costruzione in pietra lavica, posta nella periferia del
paese, risalente al XVI secolo, ma completamente
ricostruita tra il 1650 e il 1662. La tradizione religiosa
intende celebrare i tre giovani martiri cristiani Alfio
Filadelfo e Cirino, che sacrificarono la loro giovane vita
testimoniando l'ardente fede in Cristo.
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