I
numerosissimi rinvenimenti di grotte, necropoli e reperti
effettuati in diverse località del territorio (Fogliuta,
Poggio dell’Aquilia, Mendolito) sono prova della sua età
millenaria. Presso la sponda sinistra del Simeto è stata
portata alla luce la parte meridionale della città
siculo-greca del Mendolito (VIII secolo a.C.) , i cui
preziosi reperti sono oggi custoditi presso il locale
Museo archeologico, ospitato all’interno del castello
normanno. Nel 400 a.C. il tiranno Dionigi il vecchio
denominò la città "Adranon", in onore del dio Adranos,
dedicato al quale, nella città sorgeva un rinomato tempio
(si dice custodito da mille cani Cirnechi). Nel 344 a.C.
gli adraniti, favorendo la campagna di Timoleonte, si
guadagnarono la libertà politica, la quale durò fino al
304 a.C., anno in cui il nuovo tiranno Agatocle conquistò
la città. Nel 263 a.C. la città, durante la II guerra
punica, fu assediata dai romani che la resero stipendiaria
con il nome di "Hadranum". Durante la presenza degli arabi
in Sicilia il nome cambiò in "Adornù", per poi cambiare
nuovamente in "Adernò" durante la presenza normanno-sveva
e aragonese. Quest’ultimo nome resisterà fino al 1929,
quando, con decreto del governo la città si chiamò Adrano.
Fu il centro principale di una contea comprendente i
territori di Centuripe e Biancavilla. Possesso di signori
locali, passò agli inizi del XIV secolo a Matteo Sclafani
e nel 1330 a Matteo Moncada. La famiglia Moncada conservò
il possesso della contea di Adernò fino al XVIII secolo,
quando per successione pervenne ad Antonio Alvarez.
Gravemente danneggiata dal terremoto del 1693, la città fu
teatro di aspri combattimenti tra truppe tedesche ed
alleate nell’agosto del 1943.
Cenni urbanistici: Oggi la struttura urbanistica di Adrano
si presenta divisa in settori: il settore centrale, presso
il castello normanno, è il più antico, ed ha una pianta
piuttosto regolare. Lo sviluppo edilizio ha portato ad
occupare interamente con le abitazioni la zona compresa
tra la ferrovia Circumetnea e la statale catanese. Tutti i
settori recenti, anche se diversamente orientati, hanno
una pianta a scacchiera.
Adrano oggi:
Notevole estenzione hanno i boschi, intensamente
sfruttati, ed i pascoli permanenti, che consentono
l’allevamento di equini, ovini, caprini e bovini. Le
coltivazioni sono dedicate al pistacchio, agli agrumi, al
mandorlo, alla vite, ai cereali e a varie specie di piante
da frutto. Numerose piccole aziende operano nei settori
della trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici,
nel settore dei materiali da costruzione, del vestiario e
del legno. Attivo è il commercio con il centro del paese
estremamente ricco di negozi di ogni genere. E’ il paese
che ha la più alta percentuale di emigrati tra quelli
della Sicilia orientale (nella sola Namur, cittadina
Belga, vive una comunità di oltre 2.000 adraniti). In
contrada Contrasto, punto in cui il fiume Salso confluisce
con il Simeto, si trova la Centrale solare sperimentale a
campo specchi "Eurelios", costruita dall’Enel per volontà
della CEE. Venne inaugurata nella primavera del 1981 e fu
la prima del genere ad entrare in funzione nel mondo.
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