In un bacino culturale che
comprende Piazza Armerina, i resti di Morgantina,
Pergusa e il Castello di Lombardia di Enna (nella foto sopra),
ecco un importante sito di archeologia industriale, il Parco
MinerarioFloristella e Grottacalda (0935-89135), sorto nel luogo
dove si trovava la più grande miniera di zolfo di Sicilia. Di
questa cattedrale della fatica parla Pirandello nella novella
Ciaula scopre la luna.
Leonforte merita una visita soprattutto per la sua monumentale
fontana barocca costituita da 24 cannelli inseriti in una
facciata con altrettanti archi a tutto sesto, scolpiti con fiori
e figure in rilievo: un suggestivo sipario su tutta la vallata.
Due gli squisiti prodotti tipici di assoluta qualità: le fave
larghe e le pesche. |
Enna, belvedere di Sicilia Il
capoluogo di provincia più alto d’Italia (931 m) è un belvedere
naturale che si estende sulla sommità di un monte ammantato di
nebbia anche in piena estate, nel cuore della Sicilia. I Sicani
vi introdussero la coltivazione del grano, cui si lega il mito
di Cerere e Proserpina: sullo sperone roccioso detto rocca di
Cerere rimangono ancora i resti del tempio dedicato alla dea. Se
si indugia ancora a est della città, lo sguardo è cat-turato
dalla mole del Castello di Lombardia.
La visita da qui segue il tracciato di via Roma, che conduce
fino al Duomo (XIV-XVI secolo): la facciata si erge su un’alta
scalinata ed è sormontata
da una torre campanaria del Seicento.
L’interno è a tre navate, tutto giocato sul contrasto tra i
fusti delle colonne,
realizzati in scura pietra lavica, e le chiare decorazioni delle
arcate ogivali, che indirizzano lo sguardo verso il ricco
soffitto ligneo a cassettoni. Alle spalle è il Museo Alessi, con
l’eccezionale collezione numismatica del canonico Giuseppe
Alessi, la pinacoteca e il Tesoro del Duomo. Nelle sale del
vicino palazzo Varisano, in stile barocco, sono esposti i
reperti del Museo Archeologico, in gran parte relativi alla
colonizzazione greca (VI secolo a.C). Degne di segnalazione la
chiesa barocca di San Giuseppe, in piazza Coppola, dalla tipica
facciata a torre (così caratteristica dei luoghi di culto ennesi)
e la chiesa di San Tommaso, che si incontra oltrepassando
via Pergusa; il suo campanile è in realtà un’antica torre
appartenente alla
cerchia muraria difensiva. Una sosta richiede anche la torre di
Federico II, peraltro visibile da più punti della città:
costruita nel XIII secolo sulla cima di
una collina, ha base ottagonale ed è alta 24 m. Secondo alcuni
studiosi, la torre starebbe a indicare l’umbilicus Siciliae,
cioè il centro dell’Isola. Che sia valida o no tale
interpretazione, la sua struttura esibisce l’inconfondibile
stile federiciano: come l’impianto ottagonale (simile a Castel
del Monte), la disposizione su più piani e la quasi totale
assenza di ornamentazioni.
Inoltre, come Castel del Monte, si vuole avesse anche una
funzione di misurazione astronomica, cioè per determinare il
rapporto spazio-tempo
nel momento dell’ingresso nel solstizio d’estate. |