Cenni
storici:
Ha conservato nel tempo la sua antica struttura
urbanistica, fatta di grappoli di case arroccate sui
fianchi della montagna. Nel '600 Sant'Alfio rappresentò
una delle sette "torri" (quartieri) del comune di Mascali.
Solo nel 1923 divenne comune autonomo, staccandosi da
Giarre, di cui era stato frazione dal 1815. L'origine del
nome è legato alla tradizione religiosa. Tre fratelli,
Alfio, Delfio e Cirino, di nobile famiglia di Prefetta
(città spagnola), furono, nel 253 d.C., deportati in
Sicilia per essere qui martirizzati. Durante il loro
viaggio verso Lentini, attraversando il luogo dove oggi
sorge Sant'Alfio avvenne il cosiddetto "miracolo della
trave": un improvviso vento si scatenò violento al loro
passaggio, scagliando via la trave che portavano sulle
spalle. Il primo nome dato al paese fu Sant'Arfiu a Vara.
I primi abitanti del luogo costruirono la Chiesa Madre ed
introdussero il culto dei tre Santi. Risale agli inizi del
Settecento l'edificazione del primo nucleo urbano, nel
luogo dove oggi sorge la Chiesa Madre. Ciò avvenne grazie
alla concessione di terre, dette dei "parrini" (preti),
appartenenti alla chiesa di Viagrande. L'ordinamento del
nucleo urbano di Sant'Alfio venne affrontato pensando al
giro dei tre Santi, la processione in onore di Alfio,
Delfio e Cirino, e tante strade furono costruite
appositamente. Soltanto verso la fine del '700 il paese
acquistò una più definita conformazione topografica.
Nell'Ottocento due furono i fatti che contribuirono allo
sviluppo di Sant'Alfio: il distaccamento di Giarre da
Mascali (1815) e la concessione (a censo annuo) di una
parte del feudo della Cerrita a beneficio dei contadini
santalfiesi.
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