San
Cataldo è il comune più vicino a Caltanissetta. Vi si
arriva in appena 7-8 minuti d'auto percorrendo la s.s.
122, dalla quale, appena superato il passo di Puntara
Babbaurra, si può ammirare il panorama della cittadina.
Parallelamente alla s.s. 122 corre anche la strada
provinciale Due Fontane, più scorrevole e breve della
precedente.
Un'altra strada, molto più lunga, è quella che passa
invece dal vecchio Scalo di San Cataldo e procede verso la
nuova Stazione Ferroviaria, che dista circa due chilometri
dal centro abitato.
Importante centro del
Nisseno, San Cataldo è uno dei comuni più popolosi della
Provincia. Il paese presenta una parte antica che si
compenetra con la zona più moderna della città, sempre più
estesa verso le periferie dell'intorno (Belvedere, Pizzo
Carano). Le sue origini risalgono al Seicento, benché
l'area ove oggi sorge la città fu abitata fin dal VI
secolo a.C. da colonie di indigeni ellenizzati. Il
fondatore del paese fu il principe Nicolò Galletti, che
nel 1607 aveva chiesto al re Filippo III il permesso di
popolare la sua contrada, permesso arrivato solo nel 1621.
Il paese si chiamava in origine Calirone, ma in seguito i
Galletti, devoti di San Cataldo, vescovo delle Puglie,
intitolarono il piccolo paese al Santo di Taranto.
Oggi San Cataldo è un comune che, terminata l'epoca delle
miniere di zolfo, vive prevalentemente di agricoltura e di
industria manufatturiera. Le principali fabbriche sono
concentrate in un'area ubicata a ridosso della Stazione
Ferroviaria.
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