Avola risorse in due
anni dopo il terribile sisma del 1693 nella piana ai piedi
del monte Aquilone, sul quale sorgeva l’antica città
distrutta dal terremoto. Dopo il terremoto, venne
riprogettata secondo un disegno dell’ingegnere gesuita
Angelo Italia che proponeva una rigida geometria, in un
sistema figurativo a croce con quattro piazze e porte
urbiche inserito nell’ambito di un esagono, sul modello
delle città rinascimentali chiuse da mura, come Palmanova
o Grosseto. Italia, a parte i riferimenti simbolici ed
esoterici, progettò la nuova città pensando letteralmente
a come governare la natura distruttrice, che aveva
cancellato l’antica città provocando la morte di migliaia
di persone. Così la pianta, "ruotata" in direzione e
distanze opposte dall’asse eliotermico, gode dell’effetto
conseguente di una temperatura estiva ed invernale
mitigate. |