Scavi
archeologici effettuati nel territorio hanno portato alla
luce ceramiche, monete ed altri reperti d'età greca e
romana. In periodo svevo il territorio era possesso di
Virgilio Scordia, che lo fece ripartire in superiore ed
inferiore. Fautore di Roberto d'Angiò, fu cacciato da
Federico II d'Aragona e privato dei beni. Così Scordia
Superiore fu ceduto a Raimondo Cateno e l'inferiore a
Russo Rosso. Ai Russo succedette Tommaso Spatafora che nei
registri di Re Martino figura barone. Pervenuto ai
Bardassi e ai Campolo, passò in seguito per successione ai
Branciforte, principi di Militello. Un membro della
famiglia, Antonio, nominato nel 1626 da Filippo IV
Principe di Scordia, fu il fondatore dell'attuale borgo,
che, successivamente, rimase sotto la giurisdizione dei
Branciforte fino ai primi anni del XIX secolo.
Scordia oggi:
Oggi Scordia vive di una sviluppata agricoltura e dal
notevole apporto di piccole ma attivissime industrie
operanti nella città. |