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SAN CONO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

homepage>SAN CONO > storia

 

Il comune di San Cono appartiene alla provincia di Catania dal 1817, quando Ferdinando I re delle due Sicilie (1816-1824), decretò con una nuova riforma amministrativa la divisione della Sicilia in sette valli, che dopo l'unità d'Italia vennero chiamate province. Precedentemente, il Feudo di "Dainamare e Santo Cono", dopo essere stato proprietà delle più note famiglie siciliane, passò nelle mani di don Ottavio Trigona di Piazza Armerina, il cui primo provvedimento fu il ripopolamento del luogo (che contava 185 abitanti), con 42 case e 1 chiesa. Secondo la tesi sostenuta dallo storico Carlo Incudine, pare che il feudo abbia assunto questo nome per il fatto che era prima posseduto dalla famiglia Santapau, parenti del Santo Cono. Nel 1785 il Feudo del marchese Trigona Bellotti ottenne la "licentia populandi" dal viceré Domenico Caracciolo. Intanto, a causa di contrasti tra la concezione feudale della proprietà, sostenuta dai discendenti dei Trigona, e la nuova Costituzione, che il Regno delle due Sicilie si era data, San Cono dal 1842 al 1859 venne aggregato a San Michele di Ganzaria per la tutela amministrativa. Primo sindaco del nuovo comune fu Gaetano dell'Aia, mentre primo podestà con l'avvento del Fascismo, fu Giuseppe Fraggetta. L'ultimo a ricoprire la carica podestale fu il maestro Pasquale Almirante che fu anche primo sindaco durante l'occupazione alleata e, nel 1890, il fondatore del corpo musicale.
 

 
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