Non si hanno notizie molto
attendibili sulle origini più antiche del comune di
Ramacca, anche se, dai numerosi ritrovamenti, si può
affermare che il territorio fu abitato sin da paleolitico
superiore. Particolarmente rilevante il sito della
Montagna di Ramacca, a circa due chilometri ad Ovest del
paese, sede di un centro siculo.
Agli inizi del '600 lo storico Cluverio assegna i ruderi
alla città di Eryke; nella seconda metà dell'800 lo
Schubring vi riconosce la Neai di Diodoro, patria di
Ducezio.
E' certo che la nascita del centro urbano di Ramacca
incomincia allorquando il suo territorio fu staccato da
Caltagirone, ai tempi della Baronia di Iudica o
Campopietro, verso l'anno 1197, sotto l'imperatore Enrico
VI di Svevia, figlio di Guglielmo II. Sotto quest'ultimo
il territorio divenne feudo ed assegnato a Nicola di
Cardona, poi a Riccardo di Passaneto e, nel 1392, a
Giorlando di Modica. Nel 1490 passò ai Gravina, uno dei
quali fu primo signore di Ramacca. Fu Ottavio Gravina a
fondare, tra il1710 e il 1712, l'attuale borgo.
Per quanto concerne il nome Ramacca, alcuni storici
sostengono che esso derivi da Gran Macchia, essendo la
zona coperta da fitti boschi chiamati "macchie", cioè
rifugio di malviventi. Altri storici ritengono invece che,
ai tempi della dominazione araba, la zona venne chiamata "Rammuellah",
nome che, nel 1820, dal governo borbonico venne cambiato
in Rammaccae, quindi Rammacca ed infine, con la caduta di
una "m", in epoca recente, Ramacca.
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