Origini e storia:
L'etimologia del nome Raddusa, di probabile origine araba,
potrebbe essere legata a Spaccare Pietre e, quindi,
riferirsi all'attività di estrazione di pietre, da sempre
la principale risorsa economica del comune.
Le prime notizie intorno al feudo Raddusa risalgono al
1300. Il primo nucleo abitativo del feudo risiedeva nel
fondaco delle Canne, una contrada a Sud dell'attuale
paese, lambita dalle acque del fiume Secco. Il feudo fu in
seguito annesso alla casa Paternò, il 7 Ottobre del 1530,
a seguito del matrimonio tra Gianfrancesco Paternò
Cavaliere del Sacro Romano Impero e Vincenzina Fessima, i
cui avi possedevano il feudo fin del 1283. Secondo la
notizia riportata dallo storico Tommaso Fazello, nel 1500
esisteva un fondaco che fungeva da albergo e stazione di
cambio per i viaggiatori, che percorrendo la Regia
trazzera, si recavano a Palermo. In questo casale esisteva
una cappella intitolata alla Madonna delle Grazie, le cui
prime notizie risalgono al 1682. A circa 1 Km, nella parte
alta della Manca, sorgeva il Castello del feudatario, in
posizione strategica per il controllo della trazzera. Nel
1810 il Marchese Franceco Maria Paternò, ottenne dal Re di
Sicilia, Ferdinando III, la facoltà di fondare un
villaggio. Sorse così il paese di Raddusa, dove giunsero
nuovi coloni, provenienti da tutto il calatino. Nel 1820
la nuova comunità fu aggregata amministrativamente al
comune di Ramacca, nonostante le resistenze di quest'ultimo,
che non voleva assolutamente addossarsi l'amministrazione
di un villaggio lontano e povero. Grazie alla sua florida
industria zolfifera Raddusa, nel giro di poco tempo, si
sviluppò economicamente tanto da rivendicare l'autonomia
amministrativa, che ottenne solo l'1 Gennaio del 1860,
quando fu elevato a comune autonomo.
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