Origini e storia: Il sito fu
scelto fin dalla preistoria come luogo di insediamento,
numerose sono infatti le stazioni dislocate su tutto il
territorio: Trefontane, da cui provengono le ceramiche
tipiche dell'Eneolitico, S. Marco e la Collina storica,
che hanno restituito materiali che vanno dal Neolitico
fino ai tempi moderni. Il centro abitato del colle viene
generalmente identificato con Hybla Gereatis
(fecondatrice), una delle tre città di questo nome
ricordate da Stefano Bizantino. L'ipotesi troverebbe
conferme nelle indicazioni topografiche degli scrittori
antichi. Il periodo romano, durante il quale divenne città
stipendiaria, è testimoniato dai resti di edifici termali
in località Orto del Conte e Bella Cortina, dai ruderi di
un ponte sul Simeto e dai resti di un acquedotto. In
declino sotto la dominazione dei Bizantini, rifiorì per
opera degli Arabi, che la ribattezzarono Batarnù.
L'attuale città nacque attorno al Castello, costruito nel
1073 dal Conte normanno Ruggero. L'ascesa della città
continuò sotto gli Svevi, dopo i quali si aprirà un
periodo buio che durerà fino al 1453, anno
dell'acquisizione della città da parte di Guglielmo
Raimondo Moncada. Dopo il terremoto del 1693 la collina,
dove coabitavano genti di varie etnie (ebrei, cristiani
cattolici e ortodossi, musulmani), si spopolò ed iniziò
l’espansione della città bassa. Il periodo borbonico vide
Paternò attiva nel processo di unificazione dell'Italia.
Nel corso dell'ultimo secolo la città ha conosciuto una
fase di notevole espansione urbana ed economica.
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