Al confine tra la provincia
di Catania e quella di Enna, sul lembo sud dei monti Erei,
si estende il comune di Mirabella Imbaccari con il suo
territorio, che presenta aspetti orografici vari. Si passa
infatti dalle colline, poste a nord, alle pianure e alle
vallate della zona sud.
Sull'etimologia del nome del comune non ci sono
indicazioni storiche precise, tuttavia l'origine più
accreditata tra gli storici è Imakara, menzionata tra gli
altri anche da Cicerone e da Plinio.
Non si hanno notizie attendibili sull'evoluzione storica
del paese. Gli storici avanzano l'ipotesi che intorno
all'abitato di Mirabella Imbaccari, nell'epoca araba,
nell'829, esisteva il Casale di Ambakarih, che molto
probabilmente fu edificato dopo la distruzione di
un'antica città, forse addirittura sicana. Quello che è
certo è che durante il periodo siculo il paese fu un
rigoglioso centro commerciale.
Sono note le vicende del comune che risalgono all'epoca
normanna. Pare che tra i territori di Piazza Armerina,
concessi dal Conte Ruggero ai combattenti lombardi che più
si distinsero nella guerra contro i musulmani, vi fosse
anche il casale di Mirabella abitato prevalentemente da
arabi. Successivamente Guglielmo I, per sedare una
ribellione dei lombardi contro gli arabi, decise di
distruggere Piazza Armerina e i casali vicini.
Da allora in poi vi fu un susseguirsi di feudatari: dal
1425 inizia, sotto Gualtiero Paternione, il dominio
feudale più lungo, fino alla nascita del nuovo
insediamento urbano, fondato, col nome di Mirabella, nel
1635 da Don Giuseppe Paternò, la cui famiglia ne mantenne
la proprietà fino al 1925.
Nel 1862 re Vittorio Emanuele II stabilì che al nome
Mirabella si aggiungesse quello di Imbaccari.
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