Il comune sorge su un
territorio ricco di antiche testimonianze, che hanno
portato molti insigni studiosi a formulare varie ipotesi
di identificazione dell'abitato con antichi centri. Sulla
base di indicazioni geografiche, la posizione tra due
fiumi, fu proposta l'identificazione con Naxos,
definitivamente smentita dall'Holm. Anche la collocazione
di Callipoli presso Fiumefreddo è stata definitivamente
scartata. Rimane certa la notizia che il territorio fu
teatro degli scontri tra tra i servi guidati da Euno e i
soldati romani nel 135 a. C. e nel 103, dopo la
sollevazione capeggiata da Atenione.
Quando la Sicilia venne conquistata dai Normanni e venne
istituito il governo feudale, il conte Ruggero assegnò il
territorio di Fiumefreddo al vescovo greco Iacopo Mennuges,
il quale, alla sua morte lo passò ad Angerio, vescovo di
Catania. I vescovi di Catania succedutesi ad Angerio
conservarono il feudo per tutto il XII. La Sicilia ben
presto passò in mano agli Svevi e con le lotte che
seguirono al tempo di Federico II, il vescovado di Catania
perdette il territorio. Dopo la ribellione del 1282, il
feudo appartenne all'ammiraglio Ruggero di Lauria, ma
quando venne dichiarato traditore, il territorio di
Fiumefreddo gli fu tolto ed assegnato a Symon Fimetta. Si
dovrà aspettare un secolo perchè il territorio di
Fiumefreddo ricompaia negli atti ufficiali. Nel censo di
re Martino (1408) esso appare come proprietà di Zaccaria
de Parisio ed, per una parte, della famiglia Balsamo di
Messina. Il territorio passò successivamente tutto sotto
il controllo dei Parisio che tennero il feudo fino alla
metà del secolo XVII. Durante la rivolta del 1674 gli
Arezzo persero la signoria di Fiumefreddo, acquisita nel
1666, per essere poi ceduta ai Mancuso e ai Lazzari. Nel
1726 Francesco Ferdinando Gravina, principe di Palagonia e
barone di Calatabiano, ricevette l'investitura della
baronia di Fiumefreddo. Durante questo baronato sorsero
vari nuclei abitativi e nel 1848 la rivoluzione
antispagnola di Palermo ebbe la sua eco anche a
Fiumefreddo creando scompiglio e disordine.
Dal 1860 le vicende politiche del Comune non si discostano
dal resto della Regione.
fonte: Apt Catania via
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