Origini e storia
La leggenda vuole che l’insistenza del nome Aci,
caratterizzante ben sette località, derivi dall’ampia eco
avuta dalle sfortunate vicende amorose del bel pastore Aci
e della neride Galatea, che di lui s’innamorò, suscitando
l’ira del ciclope Polifemo. Questi, folle di gelosia e di
dispetto, si liberò del rivale scagliandogli contro, dalle
vertiginose altezze del Mongibello, sua infernale dimora,
un enorme macigno, che sommerse l’amante sfortunato. Il
sommo Giove, impietosito dal dolore di Galatea, volle
tramutare l’amore dei due giovani in un gaio e imperituro
fiumicello. Ma il fiume non ebbe miglior sorte del
pastore, se è vero—come vuole un’altra credenza — che il
nome deriva invece alle località dal fatto d’essere state,
un tempo, tutte lambite dalle acque dei fiume Aci,
sommerso dalle tante eruzioni dell’Etna che si sono
succedute nei secoli. Per gli storici, il toponimo comune
risale alla migrazione cui il terremoto del 1169 costrinse
gli abitanti della località fondata dai Greci — in luogo
non precisato — e successivamente detta Akis dai Romani, i
quali lasciarono originario insediamento e diedero luogo a
diverse borgate che conservarono nella loro denominazione
l’eponimo di Aci. La storia del comune di Acireale è
discontinua, segnata dai terremoti e dalle eruzioni
dell'Etna che più volte hanno sconvolto l'assetto del
territorio, l'ultimo dei quali fu il catastrofico sisma
del 1693. Alla fervida attività di ricostruzione post
terremoto si deve la sua attuale veste barocca.
Peculiarità
La Timpa: Acireale si erge su un costone lavico, la "Timpa",
che si innalza rapidamente dai 10 ai 200 metri. Costituita
da millenari strati di lava sovrapposti e coperti
dall'ormai rara macchia mediterranea, la Timpa rappresenta
un patrimonio naturalistico e geologico eccezionale. Essa
caratterizza ben 7 chilometri della Riviera acese,
dall'estremità sud a Capomulini, poi lungo S. Maria la
Scala e fin oltre Santa Tecla. La Riviera è completata
dalle frazioni di Scillichenti, Stazzo e Pozzillo.
Le Terme: nel 1873 furono costruiti, per iniziativa del
barone Agostino Pennisi di Floristella, gli edifici delle
"Terme di Santa Venera", di pregevole fattura
neoclassicheggiante, e del "Grand Hotel des Bains", che
divennero presto un punto di attrazione di rilievo
europeo. Le acque di Acireale, classificate come sulfuree
salsobromoiodiche radioattive e ricche di idrogeno
solforato, presentano delle eccellenti virtù terapeutiche.
Allo stabilimento fu affiancato nel 1987 quello di S.
Caterina.
fonte: Apt Catania via
Cimarosa 10 95124 Catania
tel. centr. 0957306211
apt@apt.catania.it
|