Ioppolo
Giancaxio conta, oggi, poco più di 1.500 abitanti, fra
cui molti anziani e donne. La principale risorsa della
città da sempre è stata l'agricoltura. Vi si producono
soprattutto frumento e fave. Negli ultimi decenni ha
avuto un discreto sviluppo la coltura dei melloni.
Scarse le altre attività. Il reddito principale proviene
dalle rimesse degli emigrati. Il paese ebbe origine nel
periodo della dominazione araba, Iancaxi era il nome del
possessore musulmano del feudo. Nel 14O6 assunse
l'attuale denominazione Ioppolo deriva dal cognome di
Rosalia, figlio di Giovanni Antonio Ioppolo, e moglie di
Gabriele Colonna Romano, marchese di Fumenedisi, che
fece edificare sul territorio di Giancaxio 87 case nel
1696, e chiamò il nuovo agglomerato urbano "Ioppolo" in
ricordo della consorte. Tra i monumenti più antichi
ancora presenti segnaliamo il Castello dei Colonna, un
tempo rinomato ma ormai in uno stato di abbandono e
assai precario. Si possono ammirare alcune belle tele e
statue, soprattutto quella della Madonna del Carmine e
di San Francesco. Il paese sorge a 450 metri sul livello
del mare e si estende su una superficie di 20 chilometri
quadrati. Il suo territorio è attraversato dal fiume
Akragas o Drago. Molto sentite sono le feste dedicate a
San Giuseppe e alla Madonna del Carmine e soprattutto la
pastorale del 6 gennaio. Da alcuni anni è stata aperta
una biblioteca, un campo sportivo e un edificio
scolastico per gli studenti delle elementari e delle
medie. Mancando di molti servizi tecnico amministrativi
il paese dipende molto da Agrigento, da cui dista pochi
chilometri. |