Una villa
romana, "Villa Cianciana" ha dato il nome e,
praticamente, anche le origini al paese di Cianciana,
centro dell'agrigentino posto su una collina a 390 metri
sul livello del mare. Era, assai probabilmente, una
villa appartenuta ad un patrizio romano, edificata, si
pensa, in età imperiale. Da queste antiche origini
venne, dunque, il nome al casaletto medievale di
Chincave, Chincana o Chancana. Ebbe vita sino al secolo
XIV, quando venne distrutto per ragioni rimaste ignote.
Il nome di Chincana venne, comunque, dato al feudo sul
quale il casale sorgeva. Per un breve periodo, il nuovo
borgo ebbe il nome di Sant'Antonio. Venne edificato nel
1656 dal barone Diego Joppolo, che aveva acquistato il
feudo. E alla famiglia Joppolo continuò ad appartenere
anche nel 1700. Suoi signori furono Don Diego
(1668-1716), Don Antonio Giuseppe (1666-1716), Ludovico
(1716-1733), Pietro (1733-1769). Morto senza prole
Pietro Joppolo, il feudo passò ad Ageslao Bonanno, Duca
di Castellana, figlio di Donna Antonina Joppolo. Infine,
il feudo di Joppolo andò in eredità al principe di
Petrulla e Duca D'Angiò Don Ageslao Gioeni, che fu
l'ultimo barone di Cianciana. Il paese si estende nella
valle media del Platani, alle falde meridionali del
Monte Calvario. È un centro agricolo, ma nel suo
territorio vi sono giacimenti di zolfo e salgemma che,
però, non sono sfruttati. Ha una popolazione di poco più
di 5.000 abitanti, che si dedica prevalentemente
all'agricoltura. Vengono prodotti soprattutto grano,
olio, uva, mandorle, carrubbe, liquirizia. Il patrimonio
zootecnico è modesto, e scarse sono anche le attività
artigianali. A causa delle difficili situazioni
economiche, molti lavoratori hanno deciso di emigrare e
le rimesse degli emigrati costituiscono, per diverse
famiglie il cespite principale. |