Č pensata soprattutto per i viaggiatori orientali la mostra
sulla pittrice Otamą Kiyohara, unartista particolare nel
panorama della pittura siciliana fra 800 e 900, una donna
dalla vita avventurosa e un grande amore per Palermo.
Nata in Giappone, Otamą approda nella lontana Sicilia per
aver sposato lo scultore palermitano Vincenzo Ragusa che,
recatosi su invito dellimperatore a Tokyo, aveva fondato
una scuola di Arti Occidentali. Otamą Kiyohara, giovanissima
pittrice, grazie a Ragusa si impadronisce
delle tecniche e dei modi della pittura europea.
Ritornando in Italia con la moglie Otamą, Ragusa condusse
con sé statue, vasi cerimoniali, ceramiche, porcellane,
tessuti, avori, oggetti in legno laccato, per dar vita in
Sicilia ad una scuola-museo di arti orientali.
Otamą trovņ il suo spazio negli ambienti artistici
palermitani, proponendo una pittura capace di superare il
retaggio della sua formazione orientale.
E, mentre lEuropa scopriva il fascino dellOriente, Otamą
scoprģ il verismo ottocentesco: i ritratti da lei eseguiti
testimoniano doti pittoriche e capacitą di introspezione
psicologica non comune.
Una mostra dedicata alla straordinaria figura di Otamą
Kiyohara costituisce unoperazione culturale di portata
internazionale in quanto si tratta della prima pittrice
giapponese ad aver dipinto nei modi occidentali.
La mostra si inserisce nelle manifestazioni previste in
occasione del FestivalGiapponese che si terrą a Palermo in
autunno.
Il progetto vuole ricostruire il percorso della vita di
Otamą, la sua ricca esperienza, i suoi contatti con i
numerosi allievi, mai interrotti neanche
dopo il suo ritorno a Tokyo, nel 1933.
Attraverso le opere di Otamą ci si propone di riscoprire le
atmosfere e gli stimolanti rapporti culturali che avevano
avvicinato Tokyo, con le sue espressioni figurative, alle
diverse forme artistiche presenti in Sicilia. |