Origini e storia: la parte
più antica dell'insediamento urbanistico di Motta S.
Anastasia sorge su un'isolata rupe di origine vulcanica,
che venne identificata da una leggenda come "l'ombellico
dell'Etna". Formatasi circa 600.000 anni fa, emerse in
seguito ad una intensa attività vulcanica sottomarina, che
interessò la grande insenatura "pre-etnea", dove oggi si
estende la Piana di Catania.
L'attuale toponimo del comune non ha una chiara origine:
sia il nome greco (Anastasis), sia il nome arabo
(Nastasiah) hanno il significato letterale di "luogo
isolato, prominente e rovinoso", senza alcun riferimento
alla Martire "Santa Anastasia", dalla quale deriva,
secondo il Diploma di fondazione del 1091, il nome del
borgo. Dal XIV secolo emerse il nome "Mocta", che riprese
il significato del nome greco e arabo, definitivamente
legato, per circostanze non ancora conosciute, a quello di
"Sancta Anastasia".
Durante il periodo ellenico fu un piccolo borgo di scarsa
importanza, ma grazie alla sua favorevole posizione
geografica di dominio sulla piana di Catania, si consolidò
nei secoli. Fu luogo di continue e ripetute invasioni, che
iniziarono fin dal periodo di Dionisio, tiranno di
Siracusa, e continuarono durante la dominazione romana,
bizantina, araba, normanna e, infine, sveva.
Durante il periodo normanno Motta ebbe un ruolo importante
per la difesa della città di Catania e della Valle del
Simeto. Fu Ruggero d'Altavilla, Conte di Sicilia, nel
secolo XI, ad ordinare la riedificazione dell'antico
castello esistente sulla rupe di Motta, del quale
permangono ancora oggi tracce dell' originaria struttura
bizantina. La sua funzione principale era quella di
postazione di avvistamento e prima roccaforte di difesa. I
primi tentativi di espansione del vecchio borgo sono da
datare nel XV secolo.Dal 1514 al 1900 fu sotto la
dominazione dei Moncada. Alla fine del XIX secolo il
borgo, grazie alla costruzione dell'acquedotto, divenne
vero e proprio comune.
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