Alcuni resti di un antico
villaggio risalente al periodo neolitico, sul colle di
Sant'Ippolito, e le necropoli risalenti al secondo
millennio a.C. scoperte in contrada Montagna e in contrada
degli Angeli, testimoniano la presenza umana in tempi
remoti e per questo Caltagirone è considerata uno dei
primi centri abitati della Sicilia. Fu anche colonia Greca
e territorio di dominazione romana e bizantina.
Al periodo di dominazione araba si deve il nome della
città che pare derivi da Qalat Alghiran, che significa
castello dei vasi, per la grande attività artigianale che
vi si svolgeva.
La presenza degli Arabi va ricordata soprattutto per
l'introduzione di tecniche, forme e decori nuovi nella già
consolidata attività artigianale legata alla produzione di
vasi in terracotta. Queste nuove tecniche, infatti,
rinnovarono una tradizione artigianale le cui origini
possono risalire fino al VII millennio a.C., epoca in cui
in l'uomo comincia a costruire recipienti decorati con
incisioni. Dopo un periodo di decadenza con produzioni
grossolane, nell'827 gli Arabi introdussero la ceramica
policroma invetriata, tecnica tuttora in uso, e i tipici
colori come il blu e il giallo.
Dagli Arabi la città fu liberata, temporaneamente, dai
Genovesi nel 1030 e, definitivamente, con l'avvento dei
Normanni nel 1090.
Seguì un periodo di servitù feudale tra il XIV e il XV
secolo.
Nel 1542 fu danneggiata da un terremoto e nel 1693 subì
gravissimi danni a causa di un evento sismico ben più
forte del precedente.
La ricostruzione vide il fiorire di tipologie
caratteristiche del barocco, come ad esempio la chiesa di
San Giacomo e la chiesa di San Francesco d'Assisi.
Nel 1918 fu eletta a sede Vescovile.
fonte: Apt Catania
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