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ACQUAVIVA PLATANI
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

homepage>ACQUAVIVA PLATANI> storia

 

Geologia. Il territorio comunale si estende su una superficie di 1472 ettari di terreno che rimonta all'era terziaria o cenozoica; la sua natura calcarea, arenaria e gessoso-solfifera si caratterizò nel periodo miocenico.

Archeologia. Tombe a rannicchiamento dell'età neolitica (1400 A.C.) sono reperibili in contrada Vignazze; grotte e grotticelle a forno sono sparse in varie località collinari; vasi fittili furono reperiti nel 1924 in contrada Montagna probabilmente assegnabili all'800 a.C. Ruderi forse romani (edificio con pavimento a mosaico) furono scoperti nel 1877 presso l'attuale scalo ferroviario, durante i lavori di un fondo stradale. Monete romane sono state rinvenute nei dintorini, databili dal 218 al 251 d.C. nell'età degli imperatori Eliogabalo e Decio.

Storia: Taluni reperti archeologici testimoniano dell'insediamento, nel territorio, di Sicani, Sicelioti, Romani e Arabi.
Acquaviva Platani venne fondata nel 1635 dal nobile Francesco Spatafora, marchese di Roccella e principe di Maletto. In quello stesso anno venne fondata anche la chiesa madre intitolata a Santa Maria della Luce. Il nome del paese è strettamente legato alla piuttosto cospicua disponibilità idrica di questa zona. Le formazioni rocciose che affiorano nell'area circostante al centro abitato sono infatti caratterizzate da parecchie sorgenti semiperenni ed intermittenti.

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