Agrigento e
la Valle dei Templi
Con il nome di Akragas la città fu fondata nel 581 a.C.
dai coloni rodii e cretesi di Gela, e in poco tempo
diventò uno dei centri più importanti della Magna Grecia,
secondo in Sicilia solo a Siracusa. Gli edifici della
Valle dei Templi vennero costruiti in massima parte nel V
secolo a.C., tutti in stile dorico e usando come materiale
la calda pietra calcarea locale: vederli oggi confondersi
da lontano con il suolo sul quale sorgono, elementi del
tutto naturali del paesaggio circostante, ne
rende incredibile l’originaria coloritura, comune a tutti
i templi greci. Il santuario giunto fino ai nostri giorni
in condizioni migliori, grazie alla riutilizzazione come
chiesa cristiana nel VI secolo d.C., è il tempio della
Concordia. Il tempio di Giunone Lacinia, periptero
esastilo come il precedente, con 25 colonne superstiti,
era il luogo destinato alla celebrazione dei matrimoni;
pochi sono invece i resti di altri edifici, come i templi
dedicati a Giove Olimpico, uno dei più grandi
dell’architettura greca, e Vulcano. È il caso anche del
tempio dei Dioscuri, le cui quattro colonne architravate
rimaste in piedi sono però divenute il simbolo della
città. I
reperti rinvenuti ad Akragas e nel territorio circostante
sono conservati nel Museo Archeologico, istituito nel 1967
in un’area in cui gli scavi hanno riportato alla luce
altre tracce dell’antichità, come l’ekklesiasterion,
struttura simile a un teatro usata per le adunanze
popolari, e il quartiere ellenistico-romano.
Il centro storico della città odierna si estende a nord
della Valle dei Templi: alla fine del VII secolo d.C.,
infatti, la popolazione abbandonò la vallata per
insediarsi sull’altura dell’acropoli. L’aspetto del centro
storico, percorso da un labirinto di vicoli che si aprono
in cortili e piazzette, si deve al periodo della
dominazione araba, che ha lasciato in eredità anche
numerosi
toponimi. Sull’arteria principale, via Atenea, sono
allineati chiese e palazzi stilisticamente eterogenei. A
nord sorge la Cattedrale, la cui edificazione ebbe inizio
alla fine dell’XI secolo: intitolata al santo vescovo
Gerlando, fu nei secoli successivi più volte ampliata e
rimaneggiata, come rivela la sovrapposizione di elementi
barocchi a stilemi gotico-chiaramontani e
normanni. Da vedere anche la chiesa di San Nicola, nei
pressi del Museo Archeologico, Santa Maria dei Greci,
costruita sui resti di un antico tempio dorico, e il
monastero di Santo Spirito, nella parte orientale della
città, sede dei Musei civici. Sciacca, fra le terme e il
mare Posta lungo la strada che collega Agrigento a
Selinunte, Sciacca è una delle più antiche città
siciliane: fu fondata nel VI secolo a.C. dai Selinuntini,
che ne fecero la loro stazione termale, ed è proprio alla
qualità e all’abbondanza di acque e fanghi
che ha legato nei secoli gran parte della sua fama. La
città, noto centro di
lavorazione della ceramica, si sviluppa su una serie di
terrazze naturali che scendono verso il mare e conserva
l’impianto urbano risalente al periodo arabo e normanno.
Il centro di oggi è piazza Scandaliato, affacciata sul
mare, sulla quale sorgono la settecentesca chiesa di San
Domenico e il collegio dei Gesuiti, attuale sede del
Municipio; poco distante si trova il Duomo, costruito nel
1108 e riedificato nel 1656. Oltre via Licata si incontra
Terravecchia, l’antico quartiere medievale, mentre il
terrazzamento che
dal molo sale ripido verso il centro cittadino è il
quartiere dei pescatori e dei vasai ceramisti. Meritano
una visita lo Steripinto, palazzo dal bugnato a punta di
diamante costruito nel 1501 in un originale stile
siculo-catalano, e la chiesa di Santa Margherita, con il
bel portale gotico-rinascimentale ornato con statue di
Francesco Laurana. |