Pur
essendo il più piccolo paese come abitanti e fra i più
piccoli come territorio di Agrigento si potrebbe affermare
che non fa testo eppure è un comune con molta storia e che
meriterebbe di essere valorizzato maggiormente.
Si pensi al fatto che nel corso della sua relativamente
recente storia, durante la II Guerra di Indipendenza molti
dei suoi abitanti erano di provata fede antiborbonica,
infatti il 3 luglio 1859 un nutrito numero di patrioti
avuta la notizia della vittoria di Palestro del 30 e 31
maggio, ottenuta dai Franco-Piemontesi guidati da Vittorio
Emanuele II sugli Austriaci, issarono il Tricolore sulla "Petra
di Calathansuderj" mirando ad un'insurrezione popolare ma
scatenando la reazione borbonica quando fu firmato
l'armistizio di Villafranca.
Come pure negli anni dell'unificazione divenne un
importante centro minerario, tanto che risultava compreso
nel novero dei paesi con il reddito pro-capite più alto.
Ma è a partire dagli anni '50 che inizia un preoccupante
calo demografico il quale incide non poco sull'economia
del luogo, un declino che a tutt'oggi appare inarrestabile
derivante dal più classico dei motivi, la mancanza di
lavoro.
Territorio. E' ubicato nella provincia di Agrigento fra i
seguenti territori comunali : Grotte a Nord ed Est, Favara
a Sud, Aragona ad Ovest e Sud e ricade nelle tavolette
dell'I.G.M. scala 1:25.000 n.267 III NE "Torre del Salto"
e n.267 III SE "Aragona". La superficie, prevalentemente
collinare, si estende per complessivi 2.170 ettari. Dal
punto di vista idrografico il territorio in esame è
compreso per 1722 ettari nel bacino del fiume Platani e
per 448 ettari nel bacino del fiume Akragas. E' un
territorio orograficamente tormentato che sostanzialmente
si dipartisce dal fondovalle (ad ovest) di confine con
Aragona e con pendenza più o meno accentuata sale, in
senso da ovest ad est fino allo spartiacque di contrada
"Montagne" e "Pozzillo" che costituisce in gran parte il
confine con Grotte. Solo parzialmente, nell'apice più a
sud il territorio si estende oltre lo spartiacque
interessando le contrade "La pietra", "Racalmara" e
"Poggio Blasi". Grosso modo la giacitura dei terreni è per
la maggior parte con esposizione verso ovest.
Geopedologicamente, nella totalità i terreni sono
derivanti da rocce del Terziario (1276 ettari appartengono
al Miocene e 894 ettari al Pliocene). Dalla disgregazione
di tali rocce derivano terreni calcaro-gessosi e
calcaro-solfiferi, i primi si riscontrano nella parte
centro-orientale del territorio che comprende le contrade
"Mandrazzi", "Stretto", "Serra Tanazzi", "Cozzo Medico", "Pozzillo"
e "Castellaccio" mentre i secondi interessano parte delle
contrade "Mandrazzi", "Tanazzi", "Pozzillo" e "Sinatra".
Un fenomeno di vulcanismo secondario è attivo in contrada
"Occhiobianco". L'area interessata, ubicata all'interno
del parco della forestale, all'apice di un rilievo
collinoso, è brulla piena di crepe e di piccoli coni di
fango che emettono continuamente bolle di gas e rivoli di
fanghiglia. L'altitudine del centro urbano sul livello del
mare è compresa fra m.298 e m.346 mentre quella del
territorio è compresa fra m.150 e m.611. L'unico torrente
degno di nota è il Cantarella, affluente del fiume
Platani, che oltre a formare un'ampia vallata, per un
tratto segna il confine col territorio di Aragona. |