Cattolica Eraclea è un paese dove ancora oggi le
feste religiose e le tradizioni popolari sono
forti, sentite, e ben radicate. Rappresentano una
variopinta fusione di religiosità, folklore e
antichi riti. Le feste popolari sono vissute come
un momento di socialità, un modo di stare tutti
insieme in famiglia e con gli amici. Sono molti i
cattolicensi che vivono all'estero e colgono
l'occasione di una festa per ritornare al paese
natio e trascorrere un periodo in compagnia di
parenti e amici con passione e partecipazione.
SETTIMANA SANTA
La settimana santa è una delle tradizioni più
antiche e suggestive di Cattolica Eraclea, va
dalla domenica delle Palme sino alla domenica di
Pasqua.
La solennità della domenica delle Palme si apre
con un tripudio di palme e ramoscelli d'ulivo in
processione dalla chiesa della Mercede sino ad
arrivare alla chiesa Madre.
Dal lunedì al giovedì i momenti religiosi e di
riflessione si svolgono all'interno delle chiese.
Il giovedì santo, dopo la celebrazione della santa
messa e della lavanda dei piedi degli Apostoli
prende il via la processione della Madonna
Addolorata, portata a spalla dalle donne della
confraternita, che visita tutte le chiese dove
all'interno ai piedi dell'altare maggiore si
trovano piante, fiori e vasi di grano germogliati
al buio chiamati "Lavureddu". In ogni chiesa
l'Addolorata viene accolta con dei canti in
dialetto denominati "Lamenti". Un momento di
emozione vissuto con partecipazione e stupore.
Il venerdi santo, è il giorno più sublime
dell'intera settimana santa, dove tra tradizione,
suggestione e misticismo si rende la funzione
ancora di più affascinante.
La processione del venerdi mattina comincia
intorno le ore 12.00 dalla chiesa Madre. L'urna
tutta in legno dove si trova il Cristo morto e la
Madonna Addolorata, sono entrambe portate a spalla
dalle confraternite, denominate "Cappe". Persone
di età varia tutti del luogo che indossano una
tunica ed un cappuccio entrambi di colore bianco,
ma differiscono nel colore della mantellina
secondo la parrocchia di appartenenza (gialli la
Mercede, blu il Rosario e rosa le donne).
L'ambiente è reso triste dal silenzio, dai canti
in vernacolo e dai "Lamenti", antiche strofe
corali funebri di quattro versi che vantano
localmente una antica tradizione.
La processione si dirige verso il monte San
Calogero dove è ubicato il Calvario, uno scenario
meraviglioso molto simile allo storico Golgota.
Contornato da pini e abeti, nella maestosità del
suo isolamento dal centro abitato è arricchito
dalle 14 cappellette della Via Crucis costruite in
pietra bianca e dalla chiesetta di San Calogero.
All'arrivo al Calvario il simulacro del Cristo
morto viene crocifisso sulla Croce da due
sacerdoti, mentre ai piedi della croce viene
sistemata la Madonna Addolorata.
La sera il momento della funzione diventa di
maggiore suggestione. Allo spuntare della prima
stella, il Cristo morto viene tolto dalla Croce,
deposto in un'artistica urna in legno di pioppo
del 1663, e unitamente al simulacro della Madonna
dell'Addolorata, vengono portati a spalla dalle
"Cappe", in una sontuosa processione che si snoda
lentamente (tre passi avanti e uno indietro) lungo
le vie del paese, accompagnata dalla banda
musicale che intona un canto tradizionale chiamato
"Ah! Si, versate lacrime".
Il sabato santo si svolge in chiesa la funzione
della Risurrezione, dove a mezzanotte al suono
delle campane, viene tolto il drappo che copre il
simulacro del Santo Salvatore.
Nel pomeriggio della domenica di Pasqua, si svolge
in piazza Roma il tradizionale "Incontro" , tra il
Cristo Risorto e la Madonna. La statua di San
Michele Arcangelo corre una prima, una seconda e
una terza volta verso la Madonna per annunciare la
risurrezione del figlio Gesù Cristo. Per le prime
due volte la Madonna tentenna, ma poi alla terza
richiesta giunta al cospetto del Santo Salvatore,
lascia cadere il mantello nero e si scopre un
manto fiorato e dorato che sottolinea la felicità
della Vergine che si china a baciare i piedi del
Figlio, tra un tripudio di applausi, lo sparo dei
mortaretti e il suono festoso delle campane.
SAN GIUSEPPE
Patrono del paese si festeggia il 19 marzo. In
piazza Roma si svolge il tradizionale pranzo della
Sacra Famiglia, al quale partecipano S. Giuseppe,
Maria e Gesù, e tredici santi, interpretati da
persone del luogo.
Nel primo pomeriggio ha inizio la funzione
religiosa. La Sacra Famiglia, dopo aver percorso
le principali vie del centro storico, giunge in
vista di una locanda, dove San Giuseppe bussa alla
porta per chiedere ospitalità.
Dopo questa funzione si da inizio al pranzo in
piazza Roma. Le diverse pietanze varie ed
abbondanti, affluiscono da ogni parte del paese e
sono offerte per devozione da coloro che ne hanno
fatto promessa al Santo. Ci sono persone che
promettono una "n'Torcia", una grossa candela,
recante appeso ad un nastro il denaro promesso.
Per la ricorrenza della festa e per devozione al
Santo è tradizione locale preparare "li Purciddati"
(buccellati), pane a forma di ghirlanda circolare,
con una lustratura prodotta dal bianco d'uovo e
guarnito con semi di sesamo. Nel pomeriggio si
porta in processione la statua del Santo per le
vie del paese, ed i festeggiamenti si concludono
con i giochi pirotecnici.
PRESEPE VIVENTE (6 gennaio). Si svolge in località
Zubbia, nella grotta naturale che si trova ai
piedi del colle di San Calogero. La manifestazione
è arricchita dalla rappresentazione dei re magi
che si recano alla grotta di Betlemme, dalla
scenografia del presepe vivente e dalla
distribuzione della ricotta e della tuma fatta dai
pastori.
SAN ANTONIO DA PADOVA (13 giugno). Dopo le
funzioni religiose in chiesa e la processione del
Santo, in serata iniziano le manifestazioni
folkloristiche quali il gioco della pentola
incrostata di fumo nero, la rottura di li pignati,
e la presa dell'antinna.
MADONNA DEL CARMELO (metà luglio) Funzioni
religiose per tutta la durata della novena e
solenne processione.
MADONNA DELLA MERCEDE (prima domenica di agosto),
compatrona del paese.
La ricorrenza di questa festa ha radici molto
antiche sin dal tempo della presenza a Cattolica
dei padri mercedari, (dal 1630 al 1866), che
curavano l'organizzazione della festa. In seguito,
dopo la soppressione del convento dei padri
mercedari, la festa fino ad oggi è organizzata dal
clero locale collaborato da un apposito comitato.
La statua di Nostra Signora della Mercede, è
un’opera d’arte realizzata dallo scultore Vecchio
Bagnasco. Dopo la solenne celebrazione della santa
messa, nel pomeriggio il simulacro della Madonna
della Mercede viene portato in processione lungo
le vie del paese. I festeggiamenti si concludono
in serata con i giochi pirotecnici.
ESTATE CATTOLICENSE (luglio-agosto). Rassegna di
spettacoli musicali, teatrali, cabaret e
manifestazioni sportive.
MADONNA DEL ROSARIO (seconda domenica di ottobre).
Si svolge una locale fiera mercato autunnale,
chiamata fiera del Rosario, durante la quale si
provvede agli acquisti domestici.
MADONNA DELL'IMMACOLATA (8 dicembre). Funzioni
religiose per tutta la durata della novena e
solenne processione.
SANTO NATALE (25 dicembre). Periodo accompagnato
dalle dolci nenie delle cornamuse. Suggestiva la
messa di mezzanotte, dove si svolge il rito della
natività con i bambini vestiti da pastori,
contadini e cacciatori che portano i tradizionali
doni a Gesù bambino. |